La collina dell’anima – Giorgio Morandi e la sua Grizzana
Nello scorso mese di giugno presso l’Associazione Arte e Cultura La Corte di Felsina, a Bologna, è stato presentato il nuovo libro , intitolato ‘La collina dell’anima – Giorgio Morandi e la sua Grizzana’ , pubblicato da Cordero Editore ( Genova) .
L’autrice è la storica dell’arte Anna Rita Delucca, da sempre appassionata all’opera di paesaggio di colui che fu uno dei più geniali protagonisti della pittura novecentesca mondiale. Il volume analizza in specifico l’opera paesistica che il grande maestro realizzò ritraendo, in gran parte, le colline aspre e suggestive del territorio appenninico bolognese, in particolare quello di Grizzana (oggi Grizzana Morandi, in memoria del suo nome).
L’opera storica realizzata dall’autrice si concentra, in modo specifico, su due parti descrittive di cui la prima sezione è dedicata al territorio appenninico circostante la collina grizzanese: si narra delle sue origini antichissime, risalenti addirittura alla notte dei tempi (come testimoniano importantissimi reperti archeologici che ci riportano indietro di molte migliaia di anni), ma si analizza, tuttavia, la storia nel suo susseguirsi, fino all’età moderna o, per meglio dire, fino agli anni Cinquanta /Sessanta del Novecento in cui l’artista frequentò questi monti per trascorrervi le sue meditative estati e dove dipinse i suoi suggestivi quanto malinconici paesaggi.
Si racconta la vita dei tempi antichi, il mondo magico e superstizioso delle civiltà precristiane, la storia delle invasioni barbariche, la vita contadina, il feudalesimo riportando, persino, aneddoti o curiosità, risultate da una assidua ricerca bibliografico/storica ricca di testimonianze e reperti ancora oggi visibili su questo antichissimo territorio. La narrazione prosegue citando i maestri comacini, costruttori medievali di edifici abitativi in sasso su cui affiggevano gli stemmi delle loro esoteriche corporazioni, i quali furono i probabili iniziatori della massoneria; si descrive inoltre la dura vita in montagna delle popolazioni vissute tra le due guerre mondiali, nei luoghi dove si consumarono alcune tra le più sanguinose stragi della storia novecentesca, come gli eccidi Monte Sole e Marzabotto.
La seconda parte del libro tratta prettamente della pittura paesistica del grande artista bolognese cadenzandone le fasi di modifica stilistica e analizzando il significato ch’egli conferiva alle proprie creazioni di paesaggio, un significato che fu sempre il riflesso di una poetica meditativa sul senso della realtà e di ciò che va oltre la realtà medesima: una ricerca di una dimensione ‘altra’ a cui l’essere umano anela sin dalla notte dei tempi .
Accanto allo studio della sua pittura di vedute e paesaggi l’autrice ha però evidenziato il collegamento tra la vita e l’arte di Morandi realizzando, in tal modo, un racconto non solo della sua vita ascetica parallela al suo lavoro artistico, ma anche descrivendo aneddoti ed episodi curiosi e particolari tratti da testimonianze di personaggi celebri e non che conobbero il pittore (ma pure l’uomo) Morandi.
La ricerca di A.R.Delucca si è svolta anche sull’analisi di protagonisti della storia del territorio di Grizzana, che ebbero diretti rapporti con l’artista e lasciarono tracce scritte del proprio passaggio, come il dottor Tito Tonelli, medico condotto del territorio appenninico che visse e operò proprio nel periodo storico tra le due guerre mondiali su quelle montagne, il quale lasciò un ritratto esaustivo sulla personalità del grande pittore, nel suo libro ‘Luci ed ombre nella vita di un medico’, risalente al 1979 (edizioni Sab-Bologna).
Il volume è infine corredato da un nutrito apparato fotografico che riporta immagini delle opere paesistiche di Giorgio Morandi risalenti a tutto l’arco della sua vita ma è ulteriormente arricchito da inediti, tra cui il ritratto dell’artista, realizzato dal pittore cremonese Gabriele Donelli e varie immagini realizzate dal fotografo Fabrizio Malaguti oltre ad una storica foto degli anni giovanili, ritrovata in un archivio privato, che raffigura il maestro all’Accademia di Belle Arti bolognese insieme ad altri importanti pittori della storia della città come Augusto Majani (Nasica), Severi, Marzocchi e Chiappelli.
Recensione di P.B.